Nel tardo pomeriggio di ieri, sui social, ha iniziato a dilagare una triste notizia:
"Tina Turner, la Regina del Rock'n Roll, è morta serenamente oggi all'età di 83 anni dopo una lunga malattia nella sua casa di Küsnacht vicino a Zurigo, in Svizzera. Con lei, il mondo perde una leggenda della musica e un modello".
Inevitabile, per chi ama la musica, ripensare con nostalgia ai brani più famosi e unirsi al coro di post, articoli e commenti, unanimi nell’onorare la memoria di una eccezionale cantante che ha segnato un’epoca musicale.
Fa strano ascoltare le sue canzoni e pensare che non c’è più, divenuta eternamente giovane, tanto risulta attuale il suo stile.
Parliamo di una carriera lunga cinquant’anni, quella di Tina Turner, pseudonimo di Anna Mae Bullock, cantante e attrice statunitense naturalizzata svizzera.
Esordi’ negli anni Sessanta-Settanta con il marito Ike, ottenendo subito grande successo internazionale con brani come "It's Gonna Work Out Fine"; seppure questo pezzo abbia un sapore decisamente “vintage”, sul piano sonoro, è già tutta presente la grinta vocale di TIna. Contrariamente al senso della canzone, la vicenda matrimoniale della cantante non “funziono’ bene” sul piano sentimentale; i successi professionali, ad esempio la celebre cover di Proud Mary dei Creedence Clearwater Revival, non impedirono la separazione della coppia a cui seguì una lunga assenza della cantante dalla scena musicale.
Negli anni Ottanta torno’ alla ribalta, in particolare con la hit “What's Love Got to Do with It” e da lì proseguì una carriera inarrestabile, fino al 2009 anno del suo ritiro dalle scene.
Con oltre 100 milioni di copie vendute, nel mondo, è stata una delle artiste di maggior successo nella storia della musica contemporanea.
La sua voce graffiante, la sua capacità di stare sul palco l’hanno resa un'icona indimenticabile, un modello con cui misurarsi.
Salutiamola ascoltando “The best” (spesso erroneamente chiamata “Simply the best”), uno tra i brani più iconici interpretati da Tina Turner; si tratta di un brano composto da Mike Chapman e Holly Knight nel 1988, che la cantante ha voluto realizzare come cover, chiedendo agli autori alcune modifiche, rendendolo un evergreen.
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