Il prossimo artista è un personaggio molto interessante; si presenta a noi di Webradioitaliane con un "camaleonte" tra le mani. Subito desta la nostra curiosità. Lui è Maury Incen...scopriamo chi è!
Intervista a cura di Riccardo Russo:
R:
Vuoi parlarci di questo camaleonte?
M:
Lui si chiama Camillo ed è il protagonista del brano Camaleonti che rappresenta i così detti "tuttologi" che pensano di sapere tutto di tutti gli argomenti.
R:
Che poi questi camaleonti di cui parli tu nemmeno lo sanno fare bene il loro "lavoro"...
M:
Esatto, perché un'altra grande malattia è il pressappochismo. Le persone pensano di sapere e di manovrare con facilità un argomento, quando in realtà non sanno nulla, perché non hanno davvero approfondito, ma fanno deduzioni da informazioni sommarie qua e là.
R:
Come ti produci?
M:
La preproduzione la faccio a casa. Io suono la chitarra e le varie corde acustiche, poi ci sono le tastiere e tutte le programmazioni. Poi entra in gioco il decisivo contributo del mio producer, Roberto Cola, che è il vero demiurgo delle mie canzoni. Di solito quanfo vogliono scrivere una canzone mi aiuto con una parola, una frase, cerco un titolo e trascrivo tutto su carta.
R:
Vogliamo ascoltare il brano?
M:
Maury Incen in Camaleonti!
R:
Da dove viene Maury?
M:
Io vengo principalmente dal teatro che è la passione della mia vita. Poi ho scritto testi e mi sono cimentato anche come regista; da qui ho esplorato altre cose, come la musica, la scrittura e la radio. A me piace intrattenere le persone e far riflettere.
R:
Raccontaci di Maury da giovane...
M:
Sono di Pesaro e qui ho subito iniziato a recitare a 13 anni in una compagnia amatoriale dove tuttora collaboro come insegnante. Ho iniziato a fare le imitazioni degli insegnanti all'inizio. Poi sono approdato a Roma per avere maggiori possibilità in questo ambito. Ho frequentato la Link Academy dove ho studiato moltissimo.
R:
Dove possiamo trovarti sui social?
M:
Su Facebook, Instagram e Youtube ci sono come Maury Incen!
R:
Un consiglio per chi come te vuole fare questo mestiere.
M:
Con la passione e la dedizione si possono fare cose molto belle. Il consiglio che do è saper mettere a fuoco qual è la tua passione e dedicarcisi fino in fondo.
APPROFONDIMENTI:
Raccontaci come si collegano insieme la tua carriera teatrale e quella musicale. Come si influenzano a vicenda?
Molto è partito dalla “scoperta” del Teatro Canzone di Giorgio Gaber. Io facevo già teatro e già scrivevo le prime canzoni, quando poi mi sono reso conto che qualcuno aveva già mirabilmente fuso le due cose ho capito che quella poteva essere un’ottima ispirazione. Sicuramente porto molto del mio bagaglio teatrale nella sia nella scrittura dei testi che a maggior ragione nell’interpretazione live delle canzoni. Di qui l’utilizzo di pupazzi, costumi… varie ed eventuali!
Il camaleonte può essere definito come un tuo alter - ego per rivelare verità scomode?
Camillo, il mio Camaleonte, è più che altro un personaggio ancora molto giovane e quindi un po’ ingenuo nonché smanioso di apparire ed essere sempre al centro dell’attenzione. Non ha la saggezza per rivelare molte verità, però forse può essere d’esempio (negativo o positivo?) con le sue bizze e le sue pose da rettile divo.
Da dove hai preso ispirazione per la creazione di questo personaggio? A me ricorda molto Amleto che parla con il suo teschio.
Mi piace molto questo richiamo! Del resto Amleto parla con il teschio di Yorick, che è un buffone, e quindi non siamo molto lontani… in realtà è nato dall’esigenza di rappresentare visivamente il messaggio e il concetto del mio brano. Inoltre nel brano stesso è presente una grande quantità di cori “botta-e-risposta” che dal vivo non avrei mai potuto cantare. Avevo quindi bisogno di qualcun altro, o meglio qualcos’altro, che lo facesse al posto mio.
A livello materiale…come è stato realizzato Camillo?
L’ho preso in un allevamento di Camaleonti di pezza! Consiglio a tutti di andare a visitarne uno, è un’esperienza che scalda il cuore e fa sentire persone migliori. Ne vedi uno e vorresti portarli tutti a casa.
Dove è stato girato il videoclip?
Il videoclip lo abbiamo girato a Roma, nella casa-studio dello scrittore nonché operatore/montatore Giovanni Lupi, mio buon amico che ogni tanto dà retta alle mie follie. Anche perché io do retta alle sue.
Quali personaggi hai voluto rappresentare nel videoclip?
Per ragioni di tempo li ho anche dovuti ridurre, sennò sarebbero stati molti di più. Intanto c’è il leone da tastiera, col suo atteggiamento aggressivo; poi il Master Chef, esperto di cucina che sbuccia una carota con un temperino da matita; il medico, perché chi non è un po’ medico oggi come oggi?; il tifoso che però è anche allenatore; l’avvocato delle cause perse; e infine l’attore impegnato, presa in giro non troppo velata alla mia stessa categoria.
Hai mai partecipato a contest musicali?
Sì, diverse volte. Li trovo più che altro una buona palestra per confrontarsi con quello che c’è fuori, e in diverse occasioni sono nate anche amicizie che si spera prima o poi di trasformare in collaborazioni musicali.
Hai un sogno, un progetto che intendi realizzare?
Sogni tantissimi, praticamente vivo di quello! Per il momento sto lavorando al mio primo EP che spero di far uscire entro l’anno, poi si vedrà… di sicuro spero di continuare a suonare e a scrivere canzoni, e se le vorrete ascoltare… beh, anche quello sarà un bel sogno realizzato!
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