Si collega con noi questa sera una ragazza che si è data un nome d'arte particolare: UNA. Mi viene subito la curiosità di conoscerla meglio e capire cosa si cela dietro tale affermazione.
Intervista a cura di Riccardo Russo:
R:
La domanda viene spontanea, perché UNA?
U:
UNA perché volevo trovare una parola ambivalente che volesse dire "Guarda non sei niente di speciale, ma sei allo stesso tempo UNA perchè unica".
R:
Sei una cantautrice?
U:
Sì, ho iniziato a scrivere subito in inglese all'inizio, perché io sono anche insegnante di inglese; quindi un po' per giudizio personale ho sempre cominciato con l'inglese. Mi sono sempre autocriticata per quanto riguarda la scrittura in italiano, perché pensavo di essere banale, di non scrivere come altri magari. Facevo sempre questo confronto. Poi invece mi sono resa conto che dovevo proprio superare questa paura ed ho intrapreso anche l'avventura di scrivere in italiano.
R:
Come è iniziata la tua carriera?
U:
UNA come artista nasce un po' come Nemesi di UNA persona. Io ho sempre compiaciuto le altre persone perché mi lasciavo sempre dipendere dal giudizio delle altre persone. Io ho badato la mia vita proprio su questa cosa. Poi, giusto poco tempo fa ho riflettuto sul fatto che avevo costruito la mia vita su basi sbagliate. Io non volevo questo per me. Mi ci sono ritrovata dentro.
Così ho iniziato a sentire la mia voce interiore e a seguire il mio istinto e le mie autentiche passioni.
R:
Come avviene il tuo processo creativo?
U:
Per ora sto scrivendo tutto quello che riguarda me stessa; un litigio con un'amica o con il fidanzato di tanti anni fa. La musica è un modo per canalizzare i miei stati d'animo come rabbia, tristezza, etc...
R:
In musica come si manifestano tutte queste esperienze che vuoi raccontare?
U:
Come un vortice di stili e generi imprevedibili. Il pop sicuramente è il baricentro di questo mio universo, ma con contaminazioni sempre diverse, come se fossi continuamente in viaggio.
R:
Come descriveresti UNA?
U:
Come una tempesta tropicale, con una voce definita. Una bomba ad orologeria direi; mentre Elena persona è più delicata, dolce ed introspettiva.
R:
Di quali altri temi ti piace scrivere?
U:
Si, ho molto a cuore il tema del ruolo della donna nella società. Siamo ancora abituati a vedere la donna - mamma e non la donna come un essere autonomo, indipendentemente dai figli. Uno dei miei pezzi parlerà proprio di questo argomento.
R:
Presentaci il tuo brano.
U:
Il brano si intitola Stella polare e parla di una persona che mi ha aiutato ad uscire da un periodo molto buio della mia vita. È stata la mia guida e la mia luce nell'oscurità.
R:
Per la musica come hai fatto?
U:
Io sto collaborando con un musicista bravissimo che si chiama Luca Sammartin. Lui è stato in grado di capire come mettere in musica i miei pensieri e le mie emozioni. Con lui ho registrato voce e arrangiamenti.
R:
Sui social dove possiamo trovarti?
U:
Su Instagram come "Unabastaeavanza", mentre su Spotify mi trovate come "UNA".
R:
Cosa diresti alle persone che vogliono intraprendere il tuo percorso?
U:
La vita è una e bisogna viverla intensamente ogni giorno; quindi direi di non aspettare troppo per inseguire i propri sogni, ma allo stesso tempo è necessario ascoltare quello che dice la nostra anima al momento giusto.
APPROFONDIMENTI:
Nell’intervista hai detto di essere una come una persona qualunque e sia una per la tua unicità. Che cosa ti rende unica allora?
Credo che questa cosa di essere speciali o sentirsi unici come dei supereroi è un concetto che ci portiamo dietro sin da bambini. Poi magari crescendo si diventa più concreti e si cambia il modo di vivere se stessi e si pensa di essere uno dei tanti. In me, come anche in altre persone, questo modo di sentirmi unico in qualcosa non si è mai spento. Mi sento unica come modo di essere, come individuo diverso dagli altri, non perché sappia fare qualcosa in più o che la sia la più brava in un determinato ambito. È un invito a valorizzare al massimo la persona che si è.
C'è stato un evento che ti ha fatto capire che la musica era il tuo destino?
Un evento in particolare no. Ho sempre sentito la musica come parte integrante di me. È sempre stata la mia fonte di felicità e come ogni cosa che ti rende felice tendi a coltivarla.
Ho capito che la musica era la mia vocazione quando mi sono resa conto che il mio lavoro non mi piaceva, mi soffocava, che non ero fatta per la quella vita d'ufficio. Da allora ho deciso di diventare la versione di me che volevo vedere.
Da cosa ti lasci ispirare per scrivere? Ti servi anche di altre forme artistiche? (Arti visive etc…).
Se c'è una serie tv che parte con degli accordi di musica che mi piacciono posso partire anche da lì; di solito il mio processo creativo dipende da ciò che mi succede nel quotidiano. Quando sento una forte ed intensa emozione mi dico che devo un attimo staccare, sedermi e prendermi del tempo di raccoglimento per me e buttare fuori sotto forma di testo quello che sto provando.
Il più delle volte sono ricordi, sensazioni, cose che non ho avuto il coraggio di dire.
Per me scrivere è molto terapeutico, perché mi aiuta a trasformare un ricordo negativo in qualcosa di positivo, canalizzando tutta l'energia creativa nella musica.
Spiegaci il titolo della canzone stella polare.
Stella polare racchiude il concetto di luce, di guida; puó essere una persona o un concetto in senso lato. La mia stella polare è stata una persona che mi ha aiutato a ritrovare la luce ricentrarmi nel
mio destino.
Hai mai partecipato ad un contest musicale? Se sì quale? Altrimenti ti piacerebbe parteciparvi?
Ho ricevuto la proposta di partecipare ad un format, però poi avevo paura di non riuscire ad essere completamente me stessa. Avrei fatto
probabilmente quello che le persone si aspettavano da me e avrei perso di autenticità. Ad oggi sicuramente parteciperei, ma con uno spirito diverso, più consapevole e sicuro di me.
Dal tuo modo di parlare e di essere mi sembri una persona molto determinata, chi o cosa ti ha dato questa forza?
In realtà io sono una persona molto dualistica, perché sono molto codarda nella vita. Non ho mai detto ciò che pensavo. Ho sempre avuto la tendenza ad isolarmi e a lasciarmi andare. Tenevo sempre tutto dentro. Poi, nell'ultimo periodo, ho
notato che se si dicono le cose come stanno, sempre con gentilezza e cortesia, sono saltate delle amicizie che io in realtà avevo; quindi ho pensato, che se sono sempre vera con le persone si crea una specie di selezione naturale in cui si rivelano le persone ipocrite ed allo stesso tempo apri le porte per altre e forti emozioni.
Se sono così determinata è semplicemente perché ci sto lavorando. Voglio essere la versione migliore di me stessa, ma nella vita non sono così tigre!
Che cosa vuoi comunicare agli altri con i tuoi brani?
Agli altri voglio comunicare la voglia di essere veri, di crescere senza nessun filtro, perché prima o poi quelle maschere ti soffocheranno. Essere veri comporterà sicuramente degli allontanamenti, ma allo stesso tempo ti guiderà verso persone più simili a te. Perché la libertà viene prima di tutto.
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