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Eurovision2023, finale senza sorprese... e allora premi per tutti!


# ESC # ESCita EUROVISION2023

Ed ecco che ci siamo ricascati. Ha vinto la Svezia, con Loreen che canta "Tattoo". Che cosa dedurre? Che l'Eurovision Song Contest conferma la sua principale caratteristica: la stabilità, la capacità granitica di essere sempre fedele a se' stesso. Meriterebbe un premio solo per la coerenza inossidabile che, per certi versi, è una virtù.

Sia chiaro, a me Eurovision piace ugualmente e lo seguo e seguirò sempre. Bello lo show nel suo insieme, belle molte delle performance, alcune davvero notevoli, specialmente quest'anno.

Mi "cade" sempre sul finale, perché ti aspetti che sia uno spettacolo adulto, capace di esaltare qualità, creatività, originalità, unicità e mille altri valori positivi che questi artisti si sforzano di esibire sul palco, ti aspetti che sappia cogliere le tendenze emergenti o altri criteri tutti ugualmente validi e invece... no!

Lo dico con le parole di "Due vite" di Mengoni: "ti sbagli e lo sai, qui non arriva la musica!".

Ma a me piace ugualmente l'idea di un festival musicale europeo e l'anno prossimo sarò ancora lì, incollata allo schermo, per tre sere, sperando che possa vincere una talentuosa interprete come Blanca Paloma per la Spagna, o l'acerba genuinità del giovane svizzero, o la voglia di festa matta della Finlandia, o le vibrazioni rock della Germania o la fresca tarantella italo-norvegese. Mi merito un premio per l'ingenuità, che male c'è?


Stavolta pero' voglio fare qualcosa per bilanciare l'appiattimento dell'esito finale, ho deciso che non importa se ha vinto il classico "già sentito" brano della Svezia; ho pensato di assegnare a ciascun artista un premio "impossibile" e ovviamente invisibile, fatto su misura a mio gusto, per non escludere nessuno e così far vincere tutti!


A dire il vero alcuni premi "speciali" sono già stati assegnati dagli autori di Eurovision tant'è che Mengoni ha vinto il premio per la "Miglior composizione" mentre l'Ucraina, pur non avendo ricevuto veri e propri riconoscimenti dalle giurie, ha comunque fatto man bassa di dimostrazioni di affetto e solidarietà, a partire dal videoclip che ha introdotto la finale nel quale appare persino Kate Milddleton in versione pianista fino ad arrivare ai sei minuti di esibizione della Kalush Orchestra (gli ucraini con la musica ci sanno fare e in un momento così difficile hanno il coraggio per essere creativi, vedi i Tvorchi che bel pezzo hanno portato.)


Troverò sempre la strada di casa, anche se la strada è distrutta (dal brano "Stefania", vincitore Eurovision 2022)

Inizio con l'assegnare il mio primo premio "impossibile" ai commentatori italiani specialmente Mara Maionchi per la capacità dimostrata in queste serate di saper essere moderata e, allo stesso tempo, divertente.


E ora passo agli artisti, in ordine di apparizione:


Austria | Teya & Salena – Who The Hell Is Edgar?

A questa simpatica critica all’industria musicale, dove lo spirito di Edgar Allan Poe si impadronisce delle autrici per scrivere un tormentone di successo, assegno il mio premio per le migliori cantanti curvy (qui anche le uniche, ma poco importa)


Portogallo | Mimicat – Ai Coração

A questa Amy Winehouse del Tago che con passione e malizia ci fa battere il coraçao, assegno il mio personale premio per la femminilità, e per l’acuto finale.


Svizzera | Remo Forrer – Watergun

A questo ragazzo (futuro Bublè elvetico?) che canta del rifiuto della guerra, con voce calda e vintage assegno il mio premio per la canzone più giusta.


Polonia | Blanka – Solo

Alla ragazza che per dimenticare il fidanzato scopre l’America e si diverte da sola (la Nannini ce la fece scoprire già nel 1979…) e ci diverte con una futura hit, assegno il mio personale premio per il balletto da spiaggia, che della macarena ci siamo un po’ stufati.


Serbia | Luke Black – Samo Mi Se Spava

A questo ragazzo con riccioli neri e camicia a sbuffo che cerca di uscire dal brutto incubo di un videogame, assegno il mio premio per il look romantico, le ragazze capiranno.


Francia: La Zarra – Évidemment

A questa sofisticata artista piazzata al centro del palco su un'alta colonna (mi spiegate come si puo’ stare concentrati in quelle condizioni?) e canta del coraggio per affrontare le difficoltà (più o meno quello che serve per indossare il suo vestito da Jessica rabbit black) con voce possente e la bella erre arrotata, assegno il mio premio per l’equilibrio.


Cipro | Andrew Lambrou – Break A Broken Heart

A questo magnifico interprete, che pare Mengoni ma con una voce più ricca di colori e profondità, ma senza una vera canzone, assegno il mio premio per il fisique du role.


Spagna: Blanca Paloma – Eaea

A questa magistrale interprete che riporta il flamenco all’Eurovision dopo 33 anni, con un brano potente e difficile, che per questo piacerà solo a pochi estimatori purtroppo, complicato da un arrangiamento su base elettronica che non sostiene la voce, eppure lei tiene ferma e piena la linea del canto, senza sbavature, dico wow! e do il mio premio a tutto: presenza scenica, idea, voce, argomento, scenografia, cori, balletto, ritmica, tutto. Eccezionale. 10 e lode.


Svezia | Loreen – Tattoo

A questa sofisticata maga che canta di un amore che resta addosso come un tatuaggio, con una voce che trapassa i cieli e la terra, contorcendosi in una coreografia che potrebbe tagliare l’appoggio del fiato a qualsiasi altra cantante, do il mio premio per le unghie a ramo d'albero. Del resto a una che ha vinto non interessa altro.


Albania | Albina & Familja Kelmendi – Duje

Di fronte a una canzone che invita a non lasciarsi, cantata con commovente convinzione da una band a conduzione familiare assegno il mio premio solo che per la famiglia, che è un valore sacro anche per gli italiani.


Italia: Marco Mengoni – Due Vite

A questo interprete italiano che torna dopo dieci anni all’Eurovision e riscuote applausi del pubblico dell'Arena fin da subito, e canta benissimo, anche se non ha molta possibilità di vincere, con una canzone un po’ difficile e una voce leggermente troppo chiara, do il mio premio per l'abito.


Ecco il video clip ufficiale di "Due vite" di Marco Mengoni




Estonia | Alika – Bridges

A questa convincente pop star che usa tutta la sua voce e anche di più, passando da toni dolci ad acuti pieni e graffiati, do il mio premio… al pianoforte che non si vede spesso sul palco all’Eurovision.


Finlandia | Käärijä – Cha Cha Cha

A questo diciannovenne che ama il rock, e certo sa come animare una festa, do il mio premio al coraggio di osare... anche se un po' too much.


Repubblica Ceca | Vesna – My Sister's Crown

A questo professioniste, che hanno costruito un brano musicalmente perfetto scegliendo un tema internazionale in una lingua locale do il mio premio ai completi rosa confetto.


Australia | Voyager – Promise

A chi sa fare magiche schitarrate rock, do il mio premio per i dieci secondi dark che hanno inserito prima del finale. Grazie!


Belgio | Gustaph – Because Of You

A chi sa sorprendere con un dinamico brano funky, do il mio premio alla ballabilità in tutti i luoghi e in tutti i modi


Armenia | Brunette – Future Lover

A questa piccola pop star con lo stesso sguardo magnetico di Maria Callas, che canta di un amore immaginario, do il mio premio al diavoletto che tira fuori quando inizia a rappare a metà canzone.


Moldavia | Pasha Parfeni – Soarele şi Luna

A questo sciamano bellissimo che con la sua voce suadente ci porta in un'altra dimensione a vivere nel bosco delle fiabe tipo armadio di Narnja, do il mio premio al personaggio nano che suona il flauto.


Ucraina: TVORCHI – Heart of Steel

A questo gruppo, alla loro bravura e al brano ben costruito, la mia solidarietà e il mio rispetto.


Norvegia | Alessandra – Queen of Kings

Alla forza delle donne declamata sotto forma di tarantella nordica, con l’energia della voce pazzesca di Alessandra, do il mio premio per le origini italiane.


Germania: Lord of the Lost – Blood & Glitter

A questo Gothic rock, potente, e a questo gruppo di musicisti che sembrano alieni finiti per sbaglio sulla terra, e sono fra i pochi che riescono a far passare in secondo piano la scenografia imponente del palco dell'Eurovision, do il mio premio per il batterista che pare uscito da una saga fantasy.


Lituania | Monika Linkytė – Stay

A questa bella pop star, che ci invita ad ascoltare il nostro cuore, col mantra Sciuto-o-tuto, do il mio premio... alle sue coriste.


Israele | Noa Kirel – Unicorn

Artista emergente, canta del valore dell’unicità, come l’unicorno. Ritmicamente prende. Voce bella ampia. Ed è pure atletica (Do you wanna see me dance? e poi vedi come balla). Ha tutto. Pertanto, do il mio premio all’unicorno.


Slovenia | Joker Out – Carpe Diem

Messaggio chiaro, siamo giovani con tanta voglia di divertirci; do il mio premio ai coretti in falsetto.


Croazia | Let 3 – Mama ŠČ!

La trasposizione nel grottesco nulla toglie alla serietà del messaggio contro dittatori e guerre. Farà breccia negli ascoltatori? Essendo oggi la giornata della Festa della mamma, do il mio premio alla mamma della canzone, che si è comprata il trattore. SC^.


Regno Unito: Mae Muller – I Wrote A Song

A questo esuberante pop, probabile hit estiva, che suggerisce come esorcizzare un amore finito scrivendo una canzone. do il mio premio per il saggio consiglio; se non funziona, restano sempre le sedute dallo psicologo.


Appuntamento nel 2024 in Svezia!


Per chi vuole ascoltare il brano vincente all'Eurovision 2023:




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