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Giochi, strategie, manipolazione: dune nel deserto che alimentano il possesso, ma non l’amore. Ce lo spiega la cantautrice Samanta con il brano “Sabbie mobili”.


Il brano di cui vi parlerò oggi descrive le dinamiche di coppia tossiche che si creano quando uno dei due vuole comandare e prevaricare l'altro.

Si entra così in un circolo vizioso in cui la vittima è oggetto di critica continua e abuso psicologico, dove denigrazione e senso di colpa sono all'ordine del giorno.

Ed è così che si apre la prima parte del videoclip dell'inedito "Sabbie Mobili", con la protagonista che, immersa nella sua routine, non si accorge da di essere finita nella rete di una relazione manipolativa.

La donna, inizialmente, dubita di se stessa, si sente fragile e confusa, si guarda allo specchio e non si riconosce.

La presa di coscienza di aver perso parte della sua identità, rincorrendo un uomo che non la accetta davvero nel profondo è solo l'inizio di un lungo percorso di evoluzione personale in cui la protagonista sceglie di ritrovare le forze e tirare fuori la propria voce.

In "Sabbie Mobili", l'autrice del testo, Samanta, con una grande potenza e timbrica vocale, rappresenta attraverso il simbolismo delle dune nel deserto e dell'oasi, quell'audacia nel combattere e riprendere lo spazio vitale sottrattole dal suo "carnefice".

Ed è proprio quando la donna decide di andarsene, dopo aver lavorato sulla sua autostima e ritrovato la sua libertà, che il manipolatore manifesta il suo vero volto, impaurito, smarrito, incapace di rapportarsi con il mondo esterno.


La musica diventa, quindi, una forma di espressione creativa efficace per rappresentare tutto il processo evolutivo che la protagonista affronta al fine di scegliere, seppur soffendo, di interrompere un rapporto sbilanciato emotivamente.



- Di dove sei e come la tua città ha contribuito a sviluppare una tua sensibilità artistica.


Mi chiamo Samanta e sono nata il 6 marzo del 1991 a Milano. Ho sempre avuto un’influenza musicale imponente, poiché mia mamma ascoltava le audio cassette degli esordi degli anni 90 di Mariah Carey. Ad oggi lei è tutt’ora una delle mie muse ispiratrici.

Mia madre ha sempre ascoltato grandi voci, come appunto Mariah Carey, Whitney Houston, Celine Dion e per quanto riguarda le artiste italiane, Giorgia.


- Raccontaci il tuo percorso musicale dalle origini fino ad oggi.


Come racconto nell’intervista, ho iniziato a cantare a soli 3 anni le canzoni della Pausini e Celentano. Ci sono anche delle videocassette che testimoniano tutto questo.

Quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande rispondevo: la cantante! Questo era già un chiaro segno che la musica mi avrebbe segnata in qualche maniera, ma partiamo dal principio. Partiamo dal presupposto che sono una persona molto timida e, quindi tendo a nascondermi in determinate situazioni: A 13 anni mi chiudevo a chiave nella mia cameretta ed entravo nel mio mondo; solo quando sapevo di essere da sola alzavo lo stereo e iniziavo ad imitare melismi e high notes di Mariah e facevo cover di cantanti che mi piacevano. Un giorno, per scherzo,

avevo messo la traccia di “Emotions” di Mariah, dicendo a me stessa “tanto questa è impossibile, non ci posso arrivare”. Per capire il Timbro della mia voce avevo iniziato a registrare con il mio microfonino da computer (ci sono anche dei video vecchissimi su YouTube di queste cover, le avevo caricate poi più tardi sull’account, 13 anni fa).

Avevo provato per la prima volta emotions, me lo ricordo ancora, sono rimasta tipo 5 minuti in silenzio e ho detto “cavolo, ho queste note” e allora da lì ho iniziato a registrare, registrare, non mi fermavo più. Un giorno torna mia madre a casa, non la sento rientrare (avevo la musica a tutto volume e la porta socchiusa della mia camera), scende di sotto e si mette ad origliare dietro la porta. Quel giorno che mi “beccò” stavo cantando le canzoni dell’album di Avril Lavigne let’s go (ho avuto anche il mio periodo baby punk), entra nella camera e mi dice, ma samy sei pazza, non mi dici niente? Domani cerchiamo una scuola di canto tu devi cantare. Perciò una settimana dopo da quell’episodio trovo la mia prima scuola di musica e ci vado per 8 anni. Tra le altre cose partecipo a vari provini come quelli di X factor con il sostegno di mia madre. A 20 anni incontro una mia amica che mi aveva invitato ad una festa dove diceva ci fossero dei produttori musicali quindi io mi ero preparata la mia demo delle cover da lasciare a qualcuno per portermi ascoltare. Li incontrai un ragazzo, che all’epoca aveva una piccola etichetta indipendente e lavorava con Gigi d’Alessio e aveva lavorato anche con Mogol. Scrisse un brano inedito e mi propose di cantarlo, si chiamava “DISTRATTA”. Era bello, ma NON ERA IL MIO INEDITO, quindi mi proposero di mandarlo in giro per le radio ma chiedevano una cifra spropositata e mio papà disse di no. Io ero giovane e non capivo, ma quel no probabilmente mi ha fatto bene. Così decido di smettere di prendere lezioni di canto e faccio la cosa più sbagliata, iniziando a fumare per ripicca, perchè nella mia testa mi convincevo che tanto non ci credeva nessuno in me, se non mia mamma. È inutile andare avanti. Quindi ho lasciato tutto. Non ho mai smesso di cantare, anche se avevo abbandonato le lezioni...e ci stavo male eh. Tre anni dopo trovo una scuola di musica insieme a cetty una delle mie più care amiche, (condividevamo la stessa passione per la musica) ci iscriviamo e iniziamo a frequentare.

Andiamo in quella scuola per un anno, poi lasciamo. Finisce il mio periodo e mi concentro su altro, però avevo sempre questo sogno nel cassetto, che non era cambiato di una virgola, fare musica, la cantante sarebbe stato l’apice. Passano dieci anni in cui comunque non avevo mai smesso di cantare nel tempo libero. Arriviamo al 2022, quando è già più di un anno che cerchiamo una buona scuola di musica, ma nessuna ci convinceva. Un giorno mi chiama cetty e mi riferisce che Samy le aveva parlato di una scuola di musica.

Ero in un periodo che stavo iniziando a mettere qualcosa da parte, quindi gli faccio, fai la prova e poi mi dici se ti piace l’insegnante. Mi riferisce che lei è bravissima, molto professionale; mi gira il suo numero e le parlo 10/15 minuti al telefono e già mi ispira fiducia. Vado a fare la prova una settimana dopo ed Io e lei entriamo subito in sintonia: da lì non solo trovo la mia insegnante di canto, ma anche la mia migliore amica. Nel giugno 2022 salgo sul palco a cantare “Ancora ancora ancora” di Mina dopo 11 anni. Nel 2023 è l’anno decisivo: dico ad Ile che ho bisogno di ricominciare a scrivere. Di notte quando non dormo abbozzo pensieri sulle note dell’iPhone. Iniziamo a mettere giù le basi per "sabbie mobili" che viene presentata al concerto estivo di giugno del 2023 della Milano Music Lab.


- Quando hai capito di voler fare questo mestiere/di avere questa passione?


Come ti dicevo lo avevo capito fin da bambina di voler fare musica. La musica era l’unica cosa che riusciva veramente a farmi sentire libera, senza pensieri e ME STESSA. È a 13 anni che avevo capito di voler far ascoltare la mia voce. Dopo che mia mamma mi aveva iscritto alla scuola di canto.


- Raccontaci l’iter del processo creativo del tuo brano ( da quando hai trovato l’ispirazione fino alla produzione finale).


L’idea di Sabbie mobili è nata una sera quando pensavo ad un messaggio forte da far arrivare alle persone, uno dei quali era proprio questo: “le donne dovrebbero amare prima loro stesse e poi possono essere amate da qualcuno, altrimenti come potrebbe qualcun altro amarle se sono proprio loro a non farlo?”

Le prime due strofe le scrivo in cinque minuti;

inizio a cantarla durante le lezioni perché a giugno avrei dovuto presentarla, l'agitazione era enorme. Il processo di registrazione finale arriva a luglio 2023, quando vado in studio a registrare. Lo stavo facendo veramente. Non era più una cover di una cantante famosa, era la MIA CANZONE. Quello è stato uno dei sogni posso dire di non avere più nel cassetto, perché sono riuscita a realizzarlo e vederlo finito, reale e distribuito su tutti i digital Store più importanti.


- Da dove nasce il tuo spirito creativo anche negli altri contesti della vita? (Giocare ai videogiochi, passione per i film e la scrittura etc…).


Mi è sempre piaciuto impare a fare cose: con il web ho navigato sin da piccola e trovavo cose bellissime che volevo sperimentare e creare da sola, tipo le cose fai da te. Il computer e i giochi sono un altro grande amore.(a 33 anni gioco ancora a the sims 😂 e ho un canale dedicato solo a quello), Ad esempio stasera c’è la sessione con mia sorella e una nostra amica a cui piace giocare come noi alla PlayStation; stasera serata gioco horror e vino. Ho fatto tante cose nella mia vita, ho fatto anche la tatuatrice per un breve periodo. Quello che ho sul polso me lo sono fatta da sola. Quando ero più giovane ero un po’ più pazza: se avevo l’impulso di fare qualcosa partivo in quarta! A 14 anni creavo i forum su forumfree e da lì inizia la passione per la grafica e il web. Dieci anni fa ho sviluppato il mio primo sito web. E tutt’ora il mio lavoro principale è quello. Ho una piccola web agency tutta mia che si chiama Webyblue. Ho un mio e-commerce online di candele rigorosamente fatte a mano, Sacred Lux, candele di soia profumate fatte a mano durante le varie fasi lunari. Amo i film, soprattutto gli horror. Sono appassionata di paranormale. Li adoro non so come facciano le persone a non guardare i film La scrittura è una passione importante per il mio percorso musicale: adoro inventare storie.

Dal 2020 ho in cantiere un libro di genere urban fantasy /che sto finendo di scrivere; anche perché direi che è ora di pubblicarlo e lo faró da indipendent publisher (una delle tante cose che ho imparato navigando sul web). La mia creatività nasce dalla curiosità di entrare in modalità sfida con il mio cervello e dire “ma sarò capace anche io a fare questo?” Mi ci devo mettere e provare! Insomma non demordo mai. Mi sto dilettando anche un sacco con l’intelligenza artificiale che oltre ad esserci utile per velocizzare il lavoro, con la fantasia e la creatività mi sta tornando utile anche sulle mie passioni. Copertine album, copertina libro immagini per articoli e blog.


- Perché hai scelto proprio il titolo “Sabbie Mobili” per il tuo inedito?


Il titolo “Sabbie Mobili” è stato scelto perchè le sabbie mobili rappresentano un po i tanti ostacoli della vita le incertezze e le paure che ognuno di noi, chissà perchè, ha sempre paura di affrontare. Si riflette un po' sul concetto di yin e yang, perchè rappresenta l'interconnessione e l'equilibrio tra due opposti complementari tra di loro, come la luce e l'oscurità, la gioia e la tristezza, la forza e la debolezza, il bene e il male. Non esisterebbe l'uno senza l'altro. Alla fine dopo la tempesta c'è sempre un arcobaleno, bisogna solo trovare il coraggio di attraversare la nostra tempesta. Tutti ne siamo capaci e non c'è nulla di più bello quando riesci a svegliarti dall'ipnosi mentale che ogni giorno qualcuno o qualcosa, anche involontariamente, cerca di imporre nella nostra vita e vedere finalmente tutto con la sua vera luce e verità.


- Dove hai girato il videoclip?


Il video clip è stato girato a Milano al cross studio sui navigli, le stanze che hanno sono una più bella dell'altra e devo dire che il set è molto divertente. Se tu lettore sei un cantante e stai leggendo, ti dico che è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.



- Partendo dal testo della canzone: sei mai stata vittima di manipolazione? E come hai trovato la tua oasi?


Ci sono state persone che ho conosciuto nella mia vita che hanno cercato di manipolarmi, tante volte mi sono anche lasciata abbindolare perchè io caratterialmente sono molto buona e ingenua nel senso buono, credo sempre nella bontà di una persona. perciò si ci sono stati degli episodi che io chiamo tossici, ma per fortuna sono riuscita a scansare i fossi. La mia oasi l'ho trovata proprio nella musica, che è sempre e rimarrà il mio grande rifugio. DS quando ho ricominciato a cantare i miei occhi hanno una luce diversa. sono tanto felice di aver ritrovato la musica, anche se non l'avevo mai persa davvero.


- Hai mai performato dal vivo e in quale occasione?


Ormai da due anni che sono con la Milano Music Lab, ho cantato 4 volte live, in occasione del concerto invernale della scuola e di quello estivo. però ogni volta sento di migliorare sempre, io avendo un po' di timidezza ho sempre il cuore a mille quando salgo su un palco, ma so che posso sempre migliorare di più, non si finisce mai di imparare qualcosa.


- Raccontaci una tua giornata tipo come persona e artista.


La mia giornata tipo è molto semplice: mi alzo la mattina, caffè, sigarettina, controllo delle e-mail che arrivano dai miei clienti. Poi porto Scott il mio orsetto nero (è un Labrador) a fare la sua passeggiata mattutina. Lui ha bisogno di assistenza perché ha perso la vista e ha qualche problemino di salute. Dedico almeno un’ora, prima di uscire per andare in ufficio, solamente per lui. Poi solitamente vado in ufficio fino a tardi circa le 20. Tranne il mercoledì che mi ritaglio 1 ora per la lezione di musica. Nel week end mi piace andare ogni tanto con il mio compagno in Oltrepo’ Pavese a bere del buon vino e stare in mezzo alla natura. Ogni tanto capita la serata karaoke che organizziamo con i miei compagni di canto. La sera invece prima di dormire sto cercando di imparare a suonare la tastiera, mi ci sto cimentando ma credo che prenderò delle lezioni. La mia vita è molto semplice, però mi piace. Ed è molto più bella da quando ho imparato ad ascoltarmi.

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