Vola in cielo “l’artigiano della tv” per bambini. Guido Stagnaro, l’ideatore di Topo Gigio se ne va a 96 anni da Milano. Non ha retto al virus del momento. Dopo la scomparsa di Maria Perego, mamma del topo più simpatico della tivù, ci lascia anche il papà letterario. La sua fu una lunga carriera tra pupazzi per bambini, arrivata fino a Fininvest, grazie all’incontro con Berlusconi.
Guido Stagnaro: chi era l’ideatore di Topo Gigio?
Era nato a Sestri Levante il 20 gennaio del 1925 e nel 1959 aveva creato insieme a Maria Perego il pupazzo animato dal forte umorismo per la trasmissione Alta Fedeltà della Rai, doppiato da Domenico Modugno. Un successo fin da subito, che lo portarono allo Zecchino D’oro, nelle pubblicità di Carosello e di Canzonissima. Prese parte a tanti show italiani e esteri, molto spesso in coppia con personaggi famosi, del calibro di Dario Fo e John Wayne.
L’artigiano della Tivù
“La vita di Guido Stagnaro è stata piena di incontri, un’entusiasmante cavalcata nella storia dello spettacolo italiano, tra realtà e fantasia, luci e personaggi”. Sono le parole di Maria Teresa Melodia, autrice del libro “L’artigiano della tivù” dedicato a Stagnaro. Nella prefazione di quel volume il critico Aldo Grasso scriveva: «Di Stagnaro si diceva che era un gran signore ligure, signore di suo, ma ancora di più per il gran fiuto riguardo la sua creatura più famosa, proprio Topo Gigio. Stagnaro lasciò a Federico Caldura ,costruttore di pupazzi, e a Maria Perego, animatrice di quegli stessi pupazzi, l’eredità di Gigio. Con questa mossa rinunciò ai diritti che gli sarebbero spettati, pur di dedicarsi a progetti più impegnativi».
Topo Gigio e la campagna di prevenzione contro l’influenza
Nei duetti con il suo “Strapazzami di coccole”, Topo Gigio rimarrà un arte senza tempo. E pensare che Topo Gigio aveva fatto anche da testimonial per la campagna dello stato per la prevenzione contro l’influenza. Non solo Tv private ma anche pubbliche per il simpatico topolino dei bimbi. Che cosa avrebbe detto in questo momento di grande emergenza sanitaria? Lo possiamo immaginare con un pizzico di fantasia.
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