Questa sera faremo la conoscenza di un ragazzo di 24 anni che appartiene al genere rap: vi presentiamo Realhope.
Intervista a cura di Riccardo Russo:
R.R:
Cosa spinge un giovane di oggi a diventare rapper?
RH:
La musica aiuta i giovani a mostrarsi, a comunicare e a trasmettere dei messaggi. Io ho iniziato un anno fa a fare musica seriamente. Prima lo facevo per sfogo e non pubblicavo le canzoni che creavo.
R.R:
Che differenza c'è tra un rapper e un trapper?
RH:
La trap deriva dall'inserire l'autotune, mettono la correzione nella loro voce. Nel rap l'artista va in studio e usa la sua voce naturale.
R.R:
Come si fa a distinguere un testo trap da uno rap?
RH:
Sia nel rap che nella trap scrivi quello che vivi e storie d'amore che hai vissuto o inventate. C'è invece differenza nella melodia e di come monti l'audio.
R.R:
Sicuramente con il tuo nome d'arte, Realhope, ti sposti sulla positività...
RH:
Sì, il mio nome è il progetto stesso...
R.R:
Di cosa parli nei tuoi testi?
RH:
Parlo d'amore, delle mie esperienze vissute, ma anche di dio, dato che io sono molto credente.
R.R:
Come avviene l'arrangiamento dei tuoi brani?
RH:
L'artista prima scrive e poi si adatta alla melodia; tuttavia è consigliabile prima farsi un beat, che consiste nel crearsi una melodia ed il giro di batteria.
R.R:
Vuoi presentarci il tuo brano?
RH:
Questo è il mio singolo e si intitola Dedicato a te.
RR:
Come si promuove un rapper in Italia?
RH:
E' veramente difficile! Oggi vanno di moda i soliti argomenti. Una persona che scrive cose nuove fa più difficoltà ad emergere; hai bisogno dei contatti giusti.
RR:
Quali sono i tuoi progetti futuri?
RH:
Sto lavorando a due progetti. A breve avrete belle notizie.
RR:
Parlaci dei tuoi social, in cui possiamo leggere queste novità!
RH:
Realhope_98 su Instagram e Realhope su youtoube.
RR:
Cosa possiamo consigliare a chi vuole intraprendere il tuo percorso?
RH:
Io ho iniziato a cantare seriamente quando non mi sentivo compreso al di fuori della mia famiglia e mi sono messo in gioco mettendo online il mio pezzo. In questo modo sono uscito dalla mia stanza per farmi ascoltare dalle altre persone.
APPROFONDIMENTI:
L:
Quali sono state le vicissitudini che ti hanno portato nel mondo del rap?
RH:
Mi sono avvicinato a questo mondo perché avevo bisogno di essere capito, ascoltato, avevo l'urgenza di avere qualcuno affianco che realmente mi capisse...
La musica è la mia migliore amica, capisce ogni mio stato d'animo senza che io dica nulla, e riesce a far trasmettere ciò che voglio raccontare alle persone.
L:
Puoi spiegarci come è nato il tuo nome d'arte?
RH:
In realtà il mio nome d'arte è il progetto in sé...
Oggi sentiamo sempre tutti la stessa musica con i soliti argomenti, essendo credente ho detto.. perché non faccio musica che è totalmente diversa da quella che ascoltiamo?
E così ho pensato e deciso di scrivere nei testi le mie esperienze del passato, chi ero prima e chi sono oggi dopo aver conosciuto Dio.
Trasmettere amore, pace, speranza e soprattutto lanciare messaggi positivi a questa generazione.
L:
C'è stato un evento che ti ha portato a scrivere questa canzone?
RH:
Ho scritto questo singolo in un momento di pioggia, mi piace quell'atmosfera con il rumore delle gocce che scendono e il loro profumo.
E subito ho pensato, perché non dedicarmi un pezzo dove scrivo ciò che realmente penso di me?
Ma che gli altri non sanno.
E così con una base di sottofondo, sono riuscito a scrivere e comporre il testo di questa canzone.
L:
Hai mai partecipato ad un programma televisivo?
RH:
No... non ho mai partecipato a un programma televisivo a livello musicale, però mi piacerebbe perché penso sia anche un trampolino di lancio per gli artisti emergenti.
L:
Nei tuoi brani prediligi argomenti in particolare?
RH:
Diciamo che non ho argomenti specifici, però sono aperto a tutto.
L:
Ti ispiri a qualche artista in particolare?
RH:
Non mi aspiro a nessun artista, ho solo preso qualche spunto da chi seguo da molto tempo e così ho imparato a comunicare quello che volevo trasmettere a chi mi ascolta.
Per me era solo uno sfogo inizialmente, ma poi Dio ha aperto strade dove potevo camminare e raccontare ciò che ha fatto nella mia vita.
L.:
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
RH:
Il sogno nel cassetto?
Raggiungere l'obiettivo che mi sono posto davanti, fare la musica il mio lavoro ma allo stesso tempo è un servizio che faccio per Gesù.
L:
Hai mai pensato di fare un tour live?
RH:
Assolutamente si!
Sto pregando da tanto tempo per questo traguardo!
Vorrei poter suonare in giro per l'italia le mie canzoni davanti alle persone che mi seguono e che mi seguiranno.
Mentre salirò sul palco avrò la consapevolezza si che c'è l'avrò fatta ma che sarà un evento in cui chi è sotto al palco sentirà parlare di Dio da un giovane artista che non ha mai avuto paura né vergogna nel dire che crede in un Dio che vive e rende l'impossibile in possibile in maniera sovrannaturale.
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