top of page
17433604-words-from-magazines-form-a-colorful-background.jpg
Immagine del redattoreLuigia Tamburro

Piero Strada: tutto iniziò da quella sera al karaoke...

Questa sera abbiamo qui con noi un ospite molto interessante: Piero Strada!


Intervista a cura di Riccardo Russo.


R. Russo:

I brani li scrivi tu?


P. Strada:

Assolutamente sì, il testo e la musica sono scritti interamente da me, dopodiché mi servo di un produttore che mi aiuti con l'arrangiamento. Il videoclip è un'altra delle cose di cui mi occupo io.


R. Russo:

Com'è iniziata la voglia di fare musica?


P. Strada:

Questa è una storia che mi piace raccontare, perchè è emozionante. Ero in un villaggio turistico, in una serata karaoke in cui ho preso l'iniziativa di cantare. Il capo del villaggio, ascoltandomi, mi ha chiesto se potevo esibirmi all'anfiteatro del villaggio. C'erano 1200 persone ad ascoltarmi. E' stata un'emozione travolgente. Quella sera cantai una canzone di Mengoni, L'essenziale, che non era nemmeno tanto facile. Ho cantato e alla fine c'è stato l'applauso. Quell'applauso ha acceso la fiamma. Da allora mi sono messo a studiare dizione, musica, presenza scenica, scrittura, etc..

Ho scritto il mio primo inedito, Tutta la mia vita, dedicato a mia moglie e sono seguiti altri 9 inediti distribuiti.


R. Russo:

Come nasce un tuo testo?


P. Strada:

Dipende, ci sono brani studiati oppure qualche volta parto dal testo o dalla musica. Ci sono brani che hanno avuto una lunga gestazione, uno di questi ha il titolo di Sei Sei, altri invece si sono scritti quasi da soli come la canzone Forte come un drago. Quest'ultimo in particolare è nato ascoltando semplicemente un beat. Il brano l'ho scritto in un'ora.


R. Russo:

Dal punto di vista musicale invece?


P. Strada:

Io porto nel mio bagaglio di conoscenze l'abilità nel suonare il pianoforte. Nel creare un brano mi aiuta molto. Lo studio dell'armonia e degli accordi mi è stato utilissimo per capire come ottenere un certo tipo di effetto piuttosto che un altro.

Può capitare che, mentre sto suonando la tastiera, ci sia un motivo che mi si fissa nella mente e lì bisogna essere perspicaci nel coglierlo e scriverlo su carta.


R. Russo:

Secondo te viene prima la tecnica o l'istinto creativo?


P. Strada:

La tecnica è al servizio dell'istinto, perché quest'ultimo fa parte della nostra personalità di artista. Studiare la tecnica è importantissimo per conoscere se stessi e la propria voce.


R. Russo:

Vuoi presentarci il brano di oggi?


P. Strada:

Il brano si chiama il circo delle vanità, è un brano onirico che ha avuto un'ispirazione notturna. E' un brano che racconta come la nostra realtà sia come un circo, in cui ogni persona recita la propria parte. La vita è uno show, che a prescindere da tutto, deve continuare.



R. Russo:

Parlaci un po' dell'arrangiamento...


P. Strada:

Ricercavo un effetto musicale chiassoso, rumoroso ed ho trovato nello stile musicale dell'est Europa quello che volevo. Ci siamo divertiti io ed il mio produttore a cercare una citazione di un motivetto che si chiama la marcia dei gladiatori. E' conosciuta come una marcia militare, ma successivamente quando questo motivetto è stato esportato in America (il circo è nato principalmente qui), Barnum, il creatore del circo, ebbe l'idea di associarla agli spettacoli circensi. Nel brano ci sono numerosi effetti sonori, come il leone che ruggisce, la frusta, gli applausi...etc..


R. Russo:

Bella l'idea del circo di cartone in miniatura...l'hai costruito tu o si trova da qualche parte?


P. Strada:

L'ho costruito con mio figlio, ci abbiamo messo un mese. Inizialmente avevo intenzione di girare il video in un circo vero e proprio, ma eravamo in piena pandemia ed era difficile da raggiungere; tuttavia non era quella la mia idea, perché sarebbe stata banale. L'obiettivo che ho cercato è stato quello di creare un artificio, un'illusione, qualcosa che desse l'impressione di finto.


R. Russo:

Quali sono i tuoi strumenti social?


P. Strada:

Basta cercare Pierostradamusic su tutti i canali social.


R. Russo:

Che consiglio diamo a chi volesse, come te, intraprendere un percorso musicale?


P. Strada:

E' qualcosa che dovete sentire, la voglia di creare e la voglia di dare qualcosa di tuo agli altri. Bisogna ascoltare sia chi vi critica e chi vi dà aiuti costruttivi. Non bisogna ascoltare chi vi denigra.


APPROFONDIMENTI:


L. Tamburro:

Da dove nasce la tua passione per il canto e per la musica?


P. Strada:

La mia passione per la musica inizia da bambino. Mia madre mi ha spinto allo studio del pianoforte, che all'inizio ho seguito con enorme entusiasmo. Però anno dopo anno sentivo che questo strumento, per quanto sia meraviglioso, non mi permetteva di esprimermi davvero, come accadeva per il canto. Quando mi esibivo, anche solo al karaoke, sentivo che in quel microfono stavo mettendo realmente un parte di me e, attraverso di esso, riuscivo ad entrare in maggiore contatto sia con me stesso che con il mio pubblico. Il pianoforte resta comunque uno strumento essenziale nella mia formazione musicale, ancora oggi lo utilizzo per comporre tutti i miei brani. Posso dire che sia stata proprio mia madre a dare inizio a questa passione, che però ha preso una strada diversa, mia e personale: nessuno nella mia famiglia ha mai cantato.

Le ispirazioni da questo punto di vista sono venute tutte dall'esterno... mi piace seguire artisti molto diversi tra loro, in quanto in ciascuno di loro trovo qualcosa di unico. Da Frank Sinatra a Robbie Williams, da Franco Battiato a Francesco Gabbani, dagli U2 ai Maneskin,... l'elenco potrebbe essere ancora molto lungo!


L. Tamburro:

Parlaci della tua passione per il pianoforte!


P. Strada:

Quando ho iniziato a studiare pianoforte ero davvero molto piccolo; pertanto non avevo un vero e proprio riferimento di pianisti famosi da poter seguire. Il mio riferimento era la mia maestra e mi piace ricordarla con affetto: si chiamava Giuliana Marchi, era un'insegnante di pianoforte al Conservatorio G. Verdi di Milano e ha continuato a suonare anche in pensione, sempre. Oltre alla sua bravura e professionalità, l'ispirazione che mi diede la prof.ssa Marchi era la passione pura, semplice e vera per la musica. Questa è la lezione che, più importante di ogni altra, mi ha lasciato.


L. Tamburro:

Quali sono le tematiche dei tuoi brani?


P. Strada:

I miei brani parlano spesso d'amore, ma non sempre. Il mio primo brano, Tutta la Mia Vita è dedicato a mia moglie. Altre canzoni come, La Mia Galassia, Atlantide e Sei Sei descrivono l'amore in tante sfumature diverse. Altri brani invece nascono da un'ispirazione del momento, da una sensazione, dalla vita di tutti i giorni. Ad esempio 'Circo delle Vanità' che è una visione allegorica della società dell'immagine in cui viviamo oggi, e in cui tutti, volenti o nolenti, siamo costretti a recitare una parte. Forte Come un Drago è un brano scritto in poche ore, in un momento di difficoltà personale, che mi ha costretto a guardarmi dentro per scoprire la mia forza interiore.


L. Tamburro:

Ti va di raccontarci uno o più episodi significativi che hanno permesso alla tua carriera musicale di evolvere?


P. Strada:

Mi vengono in mente due episodi in particolare. Il primo è avvenuto in una casa di riposo per anziani. Prima della pandemia, insieme a degli amici ed altri cantanti abbiamo fatto visita ad alcune case di riposo per intrattenere gli ospiti con la musica.

Un'esperienza bellissima in cui credo di aver ricevuto molto di più di quello che ho dato.

In quell'occasione ho cantato 'Caruso' di Lucio Dalla (ci veniva richiesto un repertorio molto classico) e al termine dell'esibizione si è avvicinata una signora, figlia di un'anziana donna ricoverata lì, mi ha ringraziato perché per la prima volta aveva visto sua madre, ormai davvero molto anziana, emozionarsi e piangere; pertanto mi ha chiesto se potevo mandarle una registrazione della mia interpretazione per farla riascoltare a sua mamma nei giorni successivi. Qualche settimana dopo sono stato informato che la signora era scomparsa e l'idea che la mia voce le abbia portato conforto fino alla fine mi ha reso immensamente felice.


L. Tamburro:

Aneddoti divertenti?


P. Strada:

Un altro episodio, decisamente più divertente, è avvenuto in un locale qui a Milano dove sono andato a cantare una sera. Di proposito non avevo fatto grande 'pubblicità' ai miei colleghi di ufficio (tendo ad essere riservato sul lavoro rispetto alla mia vita artistica); tuttavia qualcuno di loro lo sapeva e mi hanno organizzato una sorpresa. Sono arrivati senza dirmi nulla portandosi anche un po' di amici e si sono mischiati nel pubblico. Appena sono sceso dal palco erano lì ad aspettarmi...sono rimasto a bocca aperta!

All'inizio non ho nemmeno realizzato che erano loro; Poi tutti mi hanno fatto i complimenti, anche per il mio brano Sei Sei che avevo cantato per la prima volta solo piano e voce e mi hanno chiesto dove potevano riascoltarmi su Spotify. Una bellissima sorpresa!

Quella sera sono tornato a casa camminando a... un metro da terra!!


L.Tamburro:

Hai mai partecipato a qualche contest? Se sì, quali?


P. Strada:

Sì, ne ho fatti alcuni, e mi piace ricordarne soprattutto due, che per tipologia di evento mi sono piaciuti molto. Il primo è stato il contest "Voci d'Oro" che si tiene a luglio a Montecatini Terme. Una location meravigliosa, magica, una manifestazione di altissimo livello e un pubblico eccezionale. Sono stato chiamato direttamente per la finale ed è stato proprio su quel palco che ho presentato per la prima volta dal vivo il mio pezzo Atlantide. Il contesto era perfetto, perchè l'architettura classica e i tantissimi richiami all'acqua e al mare che si trovano alle Terme di Montecatini erano la cornice migliore per presentare il brano, che racconta l'amore impossibile tra un uomo e una sirena dietro lo scenario distruttivo della mitica isola.

Un altro bellissimo contest è stato "Sanremo Unlimited" che si tiene a Casa Sanremo proprio nei giorni del Festival. Una manifestazione anch'essa di alto livello, in una location di prestigio assoluto e di fronte a un pubblico di esperti e di operatori del mondo della discografia.

Lì presentai per la prima volta il mio pezzo Cantami e ho avuto l'enorme soddisfazione di ricevere il premio 'National Voice Award'.


L. Tamburro:

Hai mai pensato di partecipare a Sanremo?


P. Strada:

Certo!!! Sono stato più volte a Sanremo durante i giorni del Festival per partecipare a manifestazioni musicali parallele ad esso, ma ogni volta che passavo davanti all'Ariston sognavo di poter salire su quel palco. E lo sogno ancora oggi. Purtroppo ho superato i limiti di età per presentarmi a Sanremo Giovani, e quindi l'unica possibilità sarebbe quella di provare ad entrare come Big... ma inutile dire che dietro una macchina così complessa come quella del Festival girano le più grandi major musicali che presentano i loro artisti. Quindi la prima cosa che dovrei fare è iniziare a lavorare con una di esse... non è davvero facile, ma sarebbe davvero fantastico, il massimo che potrei mai desiderare come artista.


L. Tamburro:

Oltre ad occuparti di musica, fai un altro lavoro?


P. Strada:

Nonostante la mia enorme passione, la musica per me ad oggi è solo un hobby. Lavoro come manager nel campo della comunicazione in una grande multinazionale americana di intrattenimento, e devo dire che amo il mio lavoro, anche perchè più di una volta mi ha dato qualche bella ispirazione per i miei brani. Certo, poter vivere di musica sarebbe un grande sogno. Più volte ho pensato di provare a fare solo il musicista, ma d'altro canto questo desiderio si scontra con la realtà: sono papà di 3 figli, e lasciare il mio lavoro per dedicarmi solo alla musica potrebbe essere una scommessa troppo rischiosa avendo una famiglia così numerosa.


L. Tamburro:

Parlaci un po' di come gestisci i social nella tua vita...


P. Strada:

Circa le pagine social, ammetto che devo migliorare un bel po'!! Ad oggi sono presente su Facebook, Instagram e YouTube (su tutti e tre basta cercare 'pierostradamusic') ma ammetto che dovrei dedicare molto più tempo alle mie pagine social, me lo dicono un po' in tanti, a partire dalla mia etichetta discografica. Nonostante questo cerco di tenerle sempre aggiornate: su Facebook, per la natura stessa della piattaforma, parlo più facilmente dei miei progetti in arrivo. Instagram ovviamente lo utilizzo di più per le foto e brevi reel, mentre il mio canale YouTube è il posto perfetto dove pubblico i videoclip dei miei brani e quelli delle mie cover preferite, oltre a qualche video in più legato al mondo della mia musica. Vorrei poter fare molto di più ma purtroppo è proprio il tempo che mi manca, o forse dovrei cercarmi un bravo social media manager per darmi una mano!


L. Tamburro:

Quale sarà il tuo prossimo progetto?


P. Strada:

Parto dal prossimo progetto: a breve pubblicherò il mio primo brano interamente in inglese. Per lavoro, fortunatamente, parlo molto spesso in inglese e conosco quindi bene la lingua. Era da un po' che ci pensavo, ma non riuscivo mai a decidermi a farlo, poi però ho pensato che scrivere in inglese poteva dare una bella spinta alla mia musica, portandola molto al di là dei confini italiani, alla ricerca di un pubblico ancora più ampio. Ce la farò? Chissà... fatemi gli auguri dai!!


L. Tamburro:

Il tuo sogno nel cassetto?


P. Strada:

Il sogno nel cassetto? Beh un po' l'ho già detto... io adoro il contatto col pubblico, piccolo o grande che sia... e quindi non so che darei, un giorno, per poter cantare su un grande palco come quello del Festival di Sanremo o di San Siro, o di altre grandi piazze musicali. Non riesco nemmeno ad immaginare l'emozione che proverei, sarebbe fantastico. Certo, mi rendo conto che è un desiderio praticamente impossibile, ma quando si sogna si può anche esagerare un po', no?





Comments


bottom of page