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Immagine del redattoreLuigia Tamburro

Quando una colonna sonora non è solo musica: Benvenuti a Babylon!



Welcome è il brano di apertura del film Babylon. Esso ci trascina in un mondo fatto di lustrini, vizi e sesso sfrenato. Lo spettatore è immerso in una celebrazione quasi rituale, dionisiaca, fatta di ritmi che ricordano antiche tribù.

I corpi dei personaggi vengono rappresentati dalla musica stessa in preda a trance mistiche ed isteriche.

La prima impressione che ci trasmette Welcome è quella essere nata nel caos e nella follia e lo fa grazie all'uso di strumenti come la tromba, il sax, il sax baritono, i tamburi e un coro che ricorda un richiamo selvaggio primitivo.


Una seconda chiave di lettura mi fa pensare che il brano sia un personaggio eterodiegetico, che osserva in maniera critica i personaggi, che li ami e li odi allo stesso tempo, che li giudichi con un fare umoristico, beffardo e ironico.

Welcome, infatti, sembra dirci: <Guardate ora come si divertono in preda ai fiumi dell'alcool, della droga e del sesso, ma presto finiranno come bestie da macello>.


La musica ci guida verso l'iniziale idillio dei personaggi e verso la fine, nella loro discesa infernale.

Lo spettatore sembra quasi vedere il ghigno, le risate e le smorfie che la melodia innesca con l'uso magistrale della tonalità e degli strumenti.


Potremmo quasi azzardare che Welcome sia al pari di un buffone di corte che si burla e si compiace dei nobili che si autodistruggono con le loro stesse mani.

Emergono, quindi, due sentimenti contrastanti per tutta la durata della colonna sonora: di divertimento e orrore, che sono, di conseguenza, i sentimenti che aleggeranno per tutta la durata del film.


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