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“Quella maledetta rapina” - Maurizio Mos

Se la sete di denaro è più forte degli accordi presi il risultato finale non può che essere diverso da quello previsto.


Quella maledetta rapina” è il thriller di Maurizio Mos nel quale viene narrata la rapina che, come obiettivo, ha l’Arsenale delle Marina Militare di La Spezia. I luoghi principali dei fatti sono quindi La Spezia, Lerici e zone circostanti. L’ambientazione temporale è intorno agli anni 2000, poco prima che l’euro diventi la moneta nazionale dell’Italia.


Il romanzo alterna parti di suspence a pensieri e ragionamenti dei vari personaggi, ben delineati e ciascuno con il suo ruolo specifico nella trama. Le loro esperienze personali e professionali si intrecciano in un racconto nel quale nulla è lasciato al caso. Ricostruzioni dettagliate e precisi calcoli sono i punti forti dei ladri professionisti che cercano di evitare ogni possibile rischio, sebbene sia implicito data la posta in gioco.

Lo scopo è rapinare l’Arsenale delle Marina Militare nella notte tra il 21 e il 22 dicembre, il bottino farebbe gola a chiunque, quasi quattro miliardi di lire, ossia stipendi, tredicesime e varie indennità dei dipendenti.

Il piano ,pertanto, deve essere perfetto al millimetro, si devono valutare tutte le possibili criticità e le soluzioni d’emergenza. Il gruppo di ladri professionisti ha tempo due mesi per escogitare la rapina perfetta; con la lettura si parte dal 26 ottobre. Due mesi intensi vengono letti in pochi giorni e l’accuratezza dei dettagli e dei ragionamenti ci fanno vivere un’avventura che lascia con il fiato sospeso.


Da un inziale tradimento, ad opera di un ragazzo poco più che ventenne, altri aspiranti ladri vengono a conoscenza della rapina e, a questo punto, non può che scaturire un effetto domino.

Nel thriller si susseguono quindi decisioni, congetture e scelte ardite non più solamente del gruppo di professionisti ma anche di altre persone, ragazzi giovani e inesperti e uomini “per bene” senza scrupoli.

In modo del tutto spontaneo non può allora che scaturire un raffronto tra questi rapinatori e, leggendo il libro, ciascuno di noi troverà il suo personaggio preferito.


Il libro è talmente dinamico che basta poco però per cambiare idea poiché arrivati al giorno X trappole e omicidi fanno sì che amici e nemici siano difficili da distinguere.

Ovviamente, i veri protagonisti, sono i componenti del clan, amici da sempre ognuno di loro ha un’attività legale che dà gli strumenti utili, teorici e pratici per ideare e concretizzare il colpo. È un gruppo solido, leale e che segue le proprie regole; è un gruppo di amici tra i quaranta e i cinquant’anni che ha il proprio stile. Negli anni hanno messo a segno diversi “lavori”, tutti ben fatti e, soprattutto, non si sono mai fatti beccare, insomma, sono sconosciuti alle forze dell’ordine. 


Questa volta però qualcosa va storto: nonostante la maniacale perfezione di ogni singolo minuto dell’azione, Max, Sam, Marco, il Fast, Carlo e il Giuse a giochi fatti si ritroveranno a dover cambiare piano, agire in situazioni che non avevano previsto e mantenere il sangue freddo, dimostrando la loro esperienza anche in casi critici.

Coincidenze fortuite rendono la lettura avvincente e piacevole. Il ritmo aumenta di velocità rendendo “Quella maledetta rapina” un romanzo in grado di inchiodare chi legge ad un’atmosfera da brivido.

Molti capitoli vengono dedicati alla preparazione della rapina mentre gli ultimi capitoli sono azione pura.


Travestimenti, documenti falsi, alibi, attrezzature professionali, capacità innate da una parte, totale inesperienza e giovane età dall’altra rendono “Quella maledetta rapina” un thriller che attraversa più generazioni.

Si contrappongono così ladri gentiluomini, scaltri e per nulla inclini alla violenza, a ladruncoli goffi e pasticcioni e ladri improvvisati che sperano di continuare ad arricchirsi, senza troppo sforzo, i furbi per così dire.


Per non farsi mancare nulla, oltre alla suspence, la lettura di questo romanzo ci regala anche momenti particolarmente commoventi così come situazioni così tragicomiche che non riderne è praticamente impossibile.

Maurizio Mos con “Quella maledetta rapina” è riuscito a rendere la lettura interessante e a portare il lettore in un mondo dove anche un personaggio secondario, improvvisamente, diventa il fulcro di un’azione.


Di seguito la video intervista di Anna Roscio a Maurizio Mos nel programma “4 Chiacchiere e un Prosecco”.




2 Comments


Guest
Jan 18

Ottima narrazione, quella di Lucia, che dà piena luce al libro e i suoi vari aspetti ponendo bene in evidenza le personalità e quindi le azioni dei vari protagonisti. Grazie. Maurizio Mos

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Grazie Maurizio per le belle parole. Leggere il tuo libro è stato un piacere. 😊

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