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SaudAndre, nostalgia di una stella

Aggiornamento: 6 nov 2022

Non ricordo esattamente cosa stessi facendo l'8 Giugno di tre anni fa ma, nitidamente, ricordo la sensazione

che provai nel momento esatto in cui venni raggiunto dalla notizia della scomparsa di Andre Matos, fu un fulmine a ciel sereno, una sensazione pungente, un misto di dolore e sconforto...

"Ma come?" Te ne vai così!?! A nemmeno cinquant'anni?"

Ebbene sì, tutto fu confermato, un attacco cardiaco si era portato via Andre e, con lui, una parte significativa della mia adolescenza, una parte che mai tornerà ma che, Alzheimer permettendo, conserverò tra i ricordi più cari, gli amici, il campeggio, i pomeriggi e le serate spese ad ascoltare, sbronzi, i suoi dischi con gli Angra e provando, con risultati indecorosi, a raggiungere le Sue "vette" vocali.


Matos era uno di quelli che potevi sbattere in faccia sia ai genitori che dicevano, e dicono, "Ma cosa ascolti? Questi urlano e basta!" che ai conoscenti che sentenziavano, e sentenziato, "È solo rumore!"

E lo potevi fare perché Andre, dopo aver ricevuto in regalo a dieci anni il suo primo pianoforte, coltivò il suo genio e si regalò (solo) cinque diplomi al conservatorio....

Capito l'urlatore (risatina)!


Cinque diplomi tra i quali " Direzione orchestrale ", "Pianoforte " e "Canto lirico".

A nemmeno 14 anni esordisce col suo primo gruppo, i Viper, e già con questa demo gli addetti ai lavori, ed anche i fan, intuiscono che si sia di fronte alla nascita di una stella.

Andre cresce, lascia i Viper e fonda gli Angra, band con la quale illumina il firmamento del metal con release spaziali regalandoci, e regalandosi, il meglio.

Con gli Angra esplora tutto il suo potenziale fondendo il metal con la musica classica e con la tradizione brasiliana, ne nasce un mix devastantemente raffinato, esplosivo, melodico, allo stesso tempo colto e "pop"; un mix che raggiunge il suo Zenit con la pubblicazione dell'album "Holy land" che, mio personalissimo parere, per tecnica, capacità compositiva e prestazione vocale, entra di diritto sul podio dei migliori dischi metal degli anni novanta.

Andre scrive, arrangia e canta in maniera divina; canta talmente bene che non esistono sostanziali differenze tra l'ascolto dell'album e la prestazione live, e non è da tutti, anzi! E avendolo visto "on stage" posso ben dirlo.


Dopo tre album chiude il capitolo Angra e fonda gli "Shaman" che, in seguito, lascerà per portare avanti carriera solista ed innumerevoli collaborazioni.

Andre ci ha lasciato tre anni fa ma, in realtà, non se n'è mai andato, probabilmente è "solo" in tour.


Solitamente vi lascio con un link ma, questa volta, è troppo difficile scegliere un solo brano che rappresenti in toto l'artista di cui sto scrivendo e, perciò, vi regalo tre perle.


La prima è la cover di "Wuthering heights" di Kate Bush, una canzone PER donna



La seconda è "Carry on", degli Angra, brano nel quale con la sua voce raggiunge la stratosfera



La terza, ed ultima, è la versione live di "Fairy tale", marchiata "Shaman", un capolavoro nel quale la sua classe, di musicista e di cantante, esce alla grandissima





Vabbé, dai, bonus... questa la passava pure MtV... e ho detto tutto









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