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Immagine del redattoreLuigia Tamburro

Sono un pensiero musicale che viaggia su un pentagramma: Marisa Portolano.

Questa sera incontreremo due ospiti importanti, Marisa Portolano e Paolo Rescigno. Si collegano da uno Studio in cui si intravede una grande console con alcune casse e una serie di foto che si possono scorgere sulla parete che che fa da sfondo. Una rete di ricordi che presto riveleremo al nostro pubblico...


R. Russo:

Raccontaci un po' la tua carriera artistica.


M. Portolano:

Io ho iniziato dai classici. Ho studiato lirica e da lì è nato tutto il mio repertorio artistico. Successivamente, dopo una serie di collaborazioni ed esperienze, ho pensato di cambiare il mio stile vocale e approcciarmi ad altri generi come il pop, il tango, la canzone napoletana etc...

In questo percorso mi ha aiutato anche Paolo Rescigno, che mi ha dato le dritte per lo studio.


R. Russo:

Che brano ci porti stasera?


M. Portolano:

Un brano che si avvicina molto di più al pop; infatti cerco di cantarla con uno stile da musical, evitando di rigirare la voce, come solitamente faccio nel mio stile vocale. Il titolo è Pazzi e stonati.



CURIOSITA'


L. Tamburro:

Ti andrebbe di raccontarci la vicenda che ti ha portato a partecipare a questa trasmissione?


M. Portolano:

La trasmissione si chiama UPMUSIC LIVE, un talent di nicchia, ma ben prganizzato. Qui ho avuto l'occasione di esibirmi in live con il mio brano grazie all'amicizia con Antonio Salvati che mi ha proposta dopo aver ascoltato la canzone in studio da Paolo Rescigno.


L. Tamburro:

Come si definirebbe Marisa Portolano?


M. Portolano:

Marisa Portolano cantante. Sono un 'artista ma soprattutto sono una sognatrice che ha cercato di esprimere da sempre i suoi sentimenti e stati d'animo attraverso la musica e il canto.


L. Tamburro:

Come nasce lo Studio 52?


M. Portolano:

Lo Studio 52 è uno studio di registrazione napoletano che nasce alcuni anni fa dall' iniziativa di Paolo Rescigno, pianista, arrangiatore e tecnico del suono. Con Paolo abbiamo creato un sodalizio negli ultimi anni e cercato di portare avanti un progetto sulla musica del Novecento che amiamo molto. Dall'opera all'operetta, alla canzone napoletana classica e moderna, al musical, al jazz, al Tango fino alla musica leggera e al pop. Una visione a 360 gradi dei vari stili musicali e vocali che hanno caratterizzato il Novecento.


L. Tamburro:

Qual è il vostro obiettivo?


M. Portolano:

Emozionare, portando un repertorio musicale che fa parte della storia della musica e che tutti conoscono.


L. Tamburro:

Ti va di condividere con noi un'esperienza che ti ha colpito nel tuo percorso artistico?


M. Portolano:

In tanti anni di esperienze e collaborazioni e incontri fu piacevole anni fa, per una collaborazione con il teatro Sannazaro di Napoli che metteva in scena FESTA DI MONTEVERGINE avere il piacere di conoscere il M. Riccardo Muti. Era a Napoli in quei giorni e venne a vedere lo spettacolo. Fu una grande emozione. Ci è capitato in questi anni di essere anche autori di canzoni come TANGONYA un brano in stile Tango Nuevo.


L. Tamburro:

Qual è il messaggio di Pazzi e Stonati?


M. Portolano:

Penso sia implicito, in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, dopo il COVID, la pandemia e uno stato psicologico di forte destabilizzazione generale siamo forse un po' tutti impazziti e fuori di testa. La cosa singolare è che questo pezzo, musica e parole le scrivemmo anni fa e riposava in un cassetto, la clausura di questi ultimi due anni c'è lo fece rispolverare e capimmo che era venuto il momento giusto per pubblicarlo.... Era il brano del momento, un cui molti di noi si potevano identificare.


L. Tamburro:

Cosa rende un artista unico?


M. Portolano:

Io spero in questo mio percorso artistico di riuscire a lasciare qualcosa di tangibile, un messaggio, un'idea, qualcosa che seppure di astratto mi possa caratterizzare ed identificare. Io ho sempre cercato la mia identità, unicità, soprattutto nel mio approccio vocale, perché penso che solo così un artista possa distinguersi dal resto ed essere riconoscibile e forse unico. Qualcuno mi ha definito una cantante crossover, probabilmente è lo stile vocale che più mi appartiene ma in linea di massima io sono una cantate, un'artista che con la voce cerca di esprimere se stessa e il suo pensiero. Un pensiero musicale che viaggia sul pentagramma.


L. Tamburro:

I tuoi progetti futuri?


M. Portolano:

Cercherò nel mio prossimo futuro di continuare su questo stile vocale e musicale moderno pop perché penso che sia il vestito che esalti meglio le mie doti vocali. Me lo sto cucendo addosso da tanto tempo come un artigiano che con pazienza si confeziona il suo vestito a misura sua.... Senza sbavature e difetti.


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R. Russo:

E' interessante questo contrasto tra classico ed arrangiamento pop-dance. Paolo che cosa utilizzi come programma per i tuoi lavori musicali?


P. Rescigno:

Protools o Cubase.


R. Russo:

Marisa, che cosa ne pensi della cantante Madame? Domanda provocatoria.


M. Portolano:

Io penso che qualsiasi cantante debba studiare, debba acculturarsi, conoscere tante cose, ascoltare. Lo studio ti permette anche di non farti male con la voce.


R. Russo:

Che cosa consigliate ai ragazzi di oggi? Che cosa devono fare per diventare qualcuno?


M. Portolano:

DI avere una buona base musicale. Studiare per comprendere le proprie capacità vocali. Io, senza lo studio, non avrei mai potuto affrontare certi brani del mio repertorio.


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Instagram: Marisa Portolano

Youtube: Marisa Portolano





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