Le stelle per me sono sempre state un mistero da ammirare quando è ancora troppo presto per dormire. È rassicurante credere che dall’alto qualche altra forma di esistenza ci osservi, magari una forma sconosciuta della volta celeste.
Forse le stelle stanno lì proprio per farci pensare che un giorno le raggiungeremo, in un istante tutto può cambiare.
Ad un tratto potremmo ritrovarci a guardare negli occhi una stella e scoprire una bellezza disarmante.
Inebriati dal profumo della polvere di stelle in futuro saremo in grado di viaggiare nell’universo a bordo di un mezzo ancora da progettare. Orientarsi sarà un gioco da ragazzi, basterà vedere la strada che ci indicano le costellazioni.
L’uomo da sempre studia la natura e subisce il fascino dell’ignoto ricercando così significati e interpretazioni molto sofisticate. Se gli scienziati studiano le stelle in un modo il più possibile oggettivo, gli artisti sanno che il cielo può ispirare anche nei momenti bui. Dopotutto più il cielo è scuro più le stelle appaiono in tutto il loro splendore.
Mi rendo conto però di dover stare con i piedi per terra, non si può afferrare una stella.
La sede delle stelle è imperscrutabile e solo quando una di esse decide di farci visita possiamo toccarla senza bruciarci. Probabilmente sarà lei a bruciarsi fino a scoppiare e tornare nel cielo che aveva lasciato senza di lei.
La notte porta consiglio e le stelle che illuminano i nostri sogni esaudiscono spesso i nostri desideri. Al nostro risveglio tutto ci sembrerà più chiaro e le decisioni da prendere saranno più ponderate.
Questo accade non molto spesso ma quando capita ci sentiamo al sicuro e capaci di reagire ai turbamenti della vita sulla terra.
Le stelle sono un punto fermo nei pensieri e nelle notti dei grandi sognatori e viaggiatori.
Le stelle sono il punto di partenza e di arrivo di giornate interminabili, sono coloro che immutabili disegnano nel cielo una musica stupenda. Quella musica e quell’arte talmente perfette da sembrare artificiali.
Il cielo rimane un mistero ancora da scoprire per la maggior parte delle persone, un’incognita che non si può svelare senza una preparazione. Quando si impara a volare veramente non occorre il paracadute di salvataggio.
Mi piace così credere che un giorno saremo in grado di collegarci con il cielo in modo più disinvolto ma pur sempre prudente.
Viaggiare in un luogo lontano da casa comporta dei rischi, credo però che per un viaggio nell’universo ne valga la pena.
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