Lo scrittore Maurizio Mos continua a dare libero sfogo alla sua fantasia e a farci vivere una storia fatta di misteri e interrogativi. Il nuovo caso trova un epilogo al limite della ragione umana che lascia tutti a bocca aperta.
Il romanzo “Tutti Volevano Guadagnarci” ci fa entrare in uno stato di incredulità e curiosità.
Il protagonista è l’avvocato, ex vicequestore, Athos Vagli, socio dello studio Boggi-Vagli. All’avvocato viene richiesto di collaborare con uno studio di altissimo livello di Lucca che ha preso in carico la difesa di una nobildonna. L' accusa è di omicidio.
Nel libro si sottolinea come gli avvocati della cliente siano interessati principalmente a ottenere ricchezza, potere, gloria e prestigio. La causa in questione sarà la loro fonte di guadagno che potrà renderli dei professionisti agiati e senza preoccupazioni.
Se la fase iniziale della vicenda è costruita solo su prove indiziarie quando si scopre un secondo omicidio cambiano le carte in tavola. La seconda vittima infatti avrebbe dovuto incontrare Vagli ed è proprio a questo punto che l’avvocato, sfruttando le sue competenze di ex poliziotto, inizia a cercare e a ricostruire i fatti. Per lui la verità prevale rispetto al suo attuale lavoro e i patti con la sua cliente sono stati chiari da subito: scagionarla e trovare il colpevole.
Tutte le piste sono aperte e, quando gli omicidi si moltiplicano, forze dell’ordine e avvocati si accorgono che tutti i delitti sono collegati alla nobildonna, affascinante e misteriosa che, come desiderio più grande, ha quello di ridare prestigio al suo "casato". In lei si ritrovano tutta la tristezza e la desolazione di una nobile, tale solo per discendenza.
A un certo punto Isola Santa, in Toscana, diventa il fulcro delle indagini e Vagli decide di vederci chiaro recandosi in questo luogo. Dopo il consulto con una persona sui generis viene condotto sulla giusta strada incredulo e perplesso tra conoscenza, suggestioni e consigli.
Il libro è un infinito mistero dove soldi, accordi, interessi e nemici sono il motivo dei delitti e di atti atroci. Non vengono risparmiate descrizioni di violenza inaudita con le quali si vuol far intendere come alcuni soggetti non si fermino davanti a nulla. Si capisce bene il desiderio di tutti di mettere i conti a posto e di vivere tranquilli per il resto della vita, a qualunque costo.
In “Tutti Volevano Guadagnarci” si alternano parti d’azione, descrizione dei luoghi, dei percorsi, dei personaggi fino a intere pagine dedicate ai sentimenti, nello specifico quelli di Vagli, e riferimenti al suo fascino da quarantacinquenne. Sebbene il vero amore non venga neanche sfiorato in alcuni punti del libro si capisce come anche il protagonista abbia delle debolezze e insicurezze.
Ricatti, omicidi, vite parallele e losche verità confondono il lettore facendogli scoprire il colpevole solo una volta terminato il giallo dove non manca il colpo di scena.
Ricerche e ritrovamenti, agguati e imboscate sono raccontate da Maurizio Mos in modo molto preciso. Si può dire che nel libro ci sia un totale capovolgimento della realtà e la cliente rimanga quel personaggio enigmatico che si trova all’inizio del romanzo.
Viene descritto quel mondo dove vige una sola regola universale: quella del guadagno.
Di seguito l’intervista di Anna Roscio allo scrittore Maurizio Mos nel format “4 Chiacchiere e un Prosecco”.
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