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Una forza disumana

Una forza considerata disumana ci avvicina all’idea che, forse, ci rimane qualche cellula, qualche neurone che ragiona ancora come farebbe un animale. Animali che, come tutti sanno, hanno sensi perfettamente sviluppati che permettono loro, oltre alla sopravvivenza, un perfetto ciclo vitale.


L’istinto è uno di quegli elementi che opera oltre l’intuizione, agisce impulsivamente e,

quasi mai, sbaglia. Essere una persona istintiva può creare problemi ma, in certe situazioni, può salvare la vita. Non rivelarci sempre per quello che siamo ci difende da attacchi e brutte sorprese. "Io sarò sempre incerta, è una cosa bella l'istinto animale"(Cranberries, "Animal Instinct").

In effetti è proprio così: meglio essere dubbiosi che troppo creduloni e lasciarci ingannare.


Abbiamo l’istinto di sopravvivenza fin dalla nascita e, se veniamo guidati correttamente dai più esperti, siamo in grado di mantenere l’attenzione a luoghi, persone e fatti, captando segnali, sguardi, espressioni e atteggiamenti che ci rendono consci del mondo nel quale viviamo. Interpretare la realtà che ci circonda per qualcuno è un gioco da ragazzi, per la maggior parte rimane un mistero mai svelato completamente. Sorvolare e andare avanti inconsapevoli delle minacce e dei rischi che per forza di cose esistono non dovrebbe mai prevalere rispetto all'idea di prendersi del tempo per valutare al meglio quegli attimi dell’esistenza che potrebbero cambiare le sorti di ciascuno di noi.


Noi possiamo educare e addestrare gli animali (non tutti) ma ciò non deve farci perdere di vista una grande verità, e cioè che gli animali ci scelgono e noi scegliamo loro ed è questa scelta reciproca a far sì che si crei un rapporto "unico".


Si considera forza disumana ciascuna qualità di per sé unica in ambito fisico e teorico. Per intenderci è quella forza che salta fuori nei momenti più critici.



Luca Carboni in “Ci vuole un fisico bestiale” canta con forza mista a disperazione un brano a me molto caro. Per lui ci vuole un fisico bestiale, e speciale, per vivere nel mondo dei grandi, adulti, arroganti e furbi. Bisogna quindi allenarsi per stare dritti contro il vento. “Sinistra, destra oppure dritto? Il fatto è che è sempre un rischio”. Non tutti rischiano ma io tutto sommato accetto la possibilità che il destino mi faccia uno sgambetto. Poiché “Il mondo è un grande ospedale” è preferibile mantenere la mente sana in un corpo sano e ,perché no, essere anche un po’ dottori.


Essere sempre al top non è razionalmente possibile, adeguare le nostre forze a scopi realizzabili ci fa adattare meglio alla vita che non si vuole arrestare. L’equilibrio perennemente instabile in verità ci rende sempre più forti e pronti ad affrontare situazioni delle quali, segretamente, non vorremmo essere protagonisti... ma si sa che la vita può assumere diverse sembianze e noi cerchiamo di indossare la maschera ritenuta più idonea al caso specifico.

Il fisico e le sue movenze ci difendono, ci coprono le spalle, ci fanno vedere e sentire oltre ed è per questo motivo che, tutto sommato, ci è ancora concesso essere liberi.

Liberi di affrontare situazioni uscendone in modo delicato, riservato e forse incompreso.


Mi piace l'idea di concludere questo articolo con la canzone “JUMP” dei VAN HALEN perché saltare è un invito divertente su come affrontare la nostra vita. Saltare da un sasso all’altro per raggiungere la riva opposta oppure saltare nella pozzanghera solo per divertirci come quando avevamo cinque anni.


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